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Alexanderplatz

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‘Alex’, così la chiamano i berlinesi, era già nota in epoca medievale come mercato del bestiame, ruolo dal quale derivò il suo primo nome, Ochsenmarkt (mercato dei buoi, appunto). Grande spazio adibito a parate militari e fino alla metà dell’800, fu ribattezzata Alexanderplatz nel 1805, in onore della visita a Berlino dello zar Alessandro I.

Negli anni Venti del secolo scorso la piazza era un “il cuore pulsante di una città cosmopolita”: così la definì Alfred Döblin nel suo celebre romanzo Berlin Alexanderplatz, del 1929 (da cui Fassbinder trasse poi una serie televisiva). Poi arrivò il nazismo. In tempi ben più recenti, il 4 novembre 1989, la piazza ospitò una folla di un milione di persone che dimostrando contro il regime della Germania est diede vita alla più grande manifestazione antigovernativa nella storia del Paese.

Molti eventi berlinesi si legano ad Alexanderplatz, dove sono ben leggibili i segni lasciati dalle diverse epoche, culture e concezioni urbanistiche. La trasformazione di Alexanderplatz in moderno luogo d’incontro e di shopping prende l’avvio durante la seconda metà del diciannovesimo secolo, epoca alla quale risale la costruzione della S-Bahn, la linea metropolitana di superficie (1882), e quella sotterranea (dal 1913). Devastata durante la guerra, negli anni Sessanta la piazza fu trasformata in un vasto spazio pedonale, troppo grande e grigio per risultare attraente.

Molti gli edifici noti, segno evidente dello sforzo di Berlino est di competere con gli alti edifici dell’ovest. Tra questi l’Hotel Stadt Berlin (oggi Park Inn Hotel), 123 m; la Haus der Lehrers (Casa dell’insegnante), sede della commissione degli insegnanti della DDR; la Casa dei Viaggi, curiosa istituzione viste le restrizioni subite dai cittadini della Germania orientale in materia di viaggi; il palazzo dell’editoria, oggi Berliner Verlag – dove è ospitata la redazione del Berliner Zeitung.

Negli anni Settanta, sotto Erik Honecker, Alexanderplatz divenne sede di “esperimenti” architettonici fedeli all’estetica d’ispirazione socialista, come la facciata a nido d’ape dell’ex Centrum Warenhaus, (oggi Gruppo Kaufhof), un tempo il principale grande magazzino di Berlino est la cui struttura attuale è stata riprogettata da Josef Paul Kleihues.

Ad attirare lo sguardo attento del visitatore sono sicuramente la Fernsehturm (torre della televisione), la costruzione più alta della città (365 m), sormontata da una sfera che durante i Mondiali di calcio del 2006 fu trasformata in un grande pallone rosa. Al suo interno c’è un café con piattaforma panoramica rotante. La Brunnen der Völkerfreundschaft (fontana dell’amicizia tra i popoli) e il Weltzeituhr (orologio mondiale) del 1969, sono da sempre punti di riferimento e d’incontro. La Berolinahaus, di Peter Behrens, appartiene oggi alla catena C&A. Tra gli edifici più moderni, invece, sorge il centro commerciale Alexa, che ospita anche un cinema multisala.

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Indirizzo
Alexanderplatz 1
10178 Berlin

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Aktualisierung: 04/dic/18